“Cosa Pensano gli Specializzandi in Medicina e Chirurgia della Loro Formazione?”
Il percorso formativo dei giovani medici in Italia ha visto grandi cambiamenti nell’ultima decade, in particolare in seguito alla pandemia COVID-19, che ha poi radicalmente trasformato l’organizzazione e il funzionamento del sistema sanitario pubblico incidendo anche nell’ambito formativo per sopperire alla carenza di personale medico. In conseguenza di questa “rivoluzione – COVID”, l’articolo 102 del decreto legge del 17/03/2020 n.18 ha stabilito che la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia fosse direttamente abilitante all’esercizio della professione medica. Per la pandemia, inoltre, nelle corsie ospedaliere sono state adottate misure straordinarie tra cui la possibilità di conferire ai Medici Specializzandi incarichi di lavoro autonomo (ivi compresi incarichi di collaborazione coordinata e continuativa). Grande innovazione in tal senso era già entrata in vigore, però, con il “Decreto Calabria” (articolo 1 comma 548-bis della legge n. 145 del 2018). Ultima conseguenza è stata il netto aumento del numero dei contratti di formazione specialistica banditi sul piano Nazionale (14.500 borse finanziate nel 2023 rispetto alle 5.000 dell’a.a. 2013/2014).
Medicina&Persona ha sempre avuto a cuore la formazione in medicina, in particolare per quanto riguarda le scuole di specializzazione, cercando di dare un giudizio non solo sulla competenza tecnica, ma anche sugli aspetti organizzativi e sulla possibilità di essere introdotti alla totalità della cura. Citando il Cardinale Scola in un incontro rivolto agli associati: “Il vostro lavoro non è tecnicamente parlando una professione, perché la parola professione si addice all’uso di certe competenze acquisite […]. Questo non vale assolutamente per il medico. Il medico deve arrivare fino alla radice finale che è la questione del senso della vita”.
Questa profondità del lavoro del medico è importante che emerga nel corso della formazione. Per questo motivo, considerati i cambiamenti avvenuti, come associazione abbiamo ritenuto utile poter fare «il punto della situazione» nella formazione specialistica in medicina attraverso un’indagine di valutazione delle scuole stesse dal punto di vista dei Medici Specializzandi.
L’indagine è stata effettuata mediante una survey rivolta ai medici afferenti alle scuole di specializzazione in Medicina e Chirurgia del territorio italiano, dal primo anno di corso fino a sei mesi dalla data di avvenuta specializzazione. La survey ci ha dato modo di ottenere una fotografia dello stato attuale della formazione medica specialistica in Italia, i cui risultati sono discussi in dettaglio nell’articolo allegato.
Ci sembra chiaro che non esiste un percorso di formazione ideale, ma esiste la persona in formazione, che non basta da sola, ma è in rapporto con diverse figure professionali (direttore di scuola di specializzazione, tutor, dirigenti medici, infermieri, operatori socio sanitari, colleghi di specializzazione, pazienti, caregivers etc) in una realtà complessa che ha come scopo la “cura”. Bisogna fuggire dall’autoreferenzialità personale e ricercare un legame educativo, una presenza incarnata capace di investire creativamente tutti gli aspetti della realtà in cui opera. Siamo convinti che lo specializzando debba compiere un percorso formativo scientifico, culturale e clinico che lo porti ad una reale autonomia professionale la quale non sia limitata alla corretta esecuzione di un atto tecnico, ma che comprenda la dimensione della “cura”. Essa, infatti, è la ragion d’essere del rapporto tra medico e paziente, che richiede una vita: una vita che parte dall’irriducibilità dell’uomo e di chi si accinge a curarlo. È per questo motivo che Medicina&Persona si propone come realtà associativa: per consentire al professionista, e tanto più al professionista in formazione, la possibilità di maturare un giudizio sul proprio lavoro.