RESOCONTO CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 28 NOVEMBRE 2016

Il giorno 28 novembre 2016  alle ore 21 presso la sede dell’Associazione in via Legnone 20 Milano, si è riunito il Comitato Direttivo dell’associazione Medicina Persona.

A tale assemblea hanno partecipato, oltre ai membri di diritto  sia di presenza che in videoconferenza  anche alcun soci cooptati in rappresentanza di sedi locali.

 

Ordine del giorno

1) Relazione / consuntivo dell’evento ” la cura al confine “: come proseguiamo il lavoro ?

2) Mostra ” l’abbraccio del Pallium”: come e dove è stata, è e verrà utilizzata ? Cosa ha “mosso” e cosa pensiamo possa ” muovere “?

3) Proposte di lavoro per il 2017 . Chiediamo a tutti di esporre esperienze e ipotesi di lavoro nazionali/ locali , nonché problematiche emergenti.  Entro la fine del 2016 vorremmo formulare un programma di massima tenendo conto di Meeting , Vacanze , convegni ed altro .

4) Comunicazioni della segreteria: Campagna iscrizioni, Sito internet, Rassegna stampa.

 

 

Primo  e secondo punto: Resoconto  ” la cura al confine “e  Mostra: “Abbraccio del Pallium”. Prospettive 2 eventi.

  • Giorgio Cerati: consuntivo sul Convegno “La cura al confine – Le relazioni di cura tra incontro e cultura dello scarto”. Abbiamo avuto ben oltre 200 partecipanti, di cui 194 regolari iscritti, nonostante difficoltà molto maggiori del passato nel reclutare iscrizioni. Nel convegno si è realizzato, attraverso i contributi davvero apprezzati dei relatori e il rapporto con e tra i partecipanti, qualcosa di non scontato in un evento: un clima di comunità in dialogo, cosa essenziale perché ciò che diciamo diventi patrimonio comune. Così si sono create le condizioni per riproporre la domanda personale sul nucleo della nostra professione. A mio avviso è una strada che occorre proseguire! Per questo è importante tornare ai contenuti, agli interventi dei relatori e fare presto gli atti del convegno affinché siano utilizzabili. In primis la relazione del Cardinale Scola, che in fondo completa e riprende stimoli forti già presenti in altre relazioni. Avvenire ha titolato: la cura come cartina di tornasole della civiltà di un paese. A noi interessa riportare la cura dentro il contesto della clinica. Si è argomentato come la clinica oggi corra il rischio di perdere lo statuto scientifico, esclusa dalle discipline scientifiche. Inoltre, obliterando la relazione di cura, viene fatto fuori l’altro: di qui la cultura dello scarto, cioè non tener più conto dell’altro, del soggetto. Per questo, riprendere i contenuti che le relazioni hanno toccato è interessante per tutti, ben aldilà del discorso psicosociale, per rifondare la professione restituendo pieno significato alla relazione di cura. Il senso della malattia, il senso della cura e la centralità del corpo. Noi cediamo all’equivoco positivistico, guardando il corpo come macchina da sistemare, non come livello di mediazione con l’io, base del rapporto con il paziente. Corpo e anima: in correlazione con tutta la vicenda umana, Scola ha affacciato l’idea ultima della cura come compimento dell’io, facendo balenare, oltre la morte, il paradiso come luogo di relazioni, e ha ribadito quindi il senso di una cura che non può eludere il faccia a faccia con l’altro. Queste sono solo suggestioni, ma ci aiutano a non trascurare aspetti profondi della relazione di cura, che noi forse bypassiamo con superficialità. Come dicevo, altro punto fondamentale sono gli strumenti e il loro uso, in particolare le relazioni dovranno appena possibile circolare via web e poi attraverso gli atti. Potremmo pensare credo a tre modalità di ripresa e sviluppo del convegno: anzitutto un lavoro-studio su questi stessi materiali non appena presenti sul sito; inoltre, la possibilità di proporre degli incontri formativi e di dialogo sui temi trattati; infine, come metodo, il suggerimento di riprendere i contenuti di maggior interesse per gruppi professionali e/o di ambiente.
  • Gemma Migliaro Il primo derivato operativo è che siamo stati invitati come M&P alla sessione su tematiche del convegno al congresso di psico-geriatria che si terrà a Firenze. Interverranno Belardinelli, Cerati , un geriatra. Modero io con un presidente regionale dell’associazione di psico-geriatria. Il Presidente nazionale  di AIP, M. Trabucchi è molto interessato.
  • Franco Cavalot. Cercare di recuperare la ricchezza di questo incontro con eventi locali.
  • Gemma Migliaro: usare Atti del Convegno. Lo scritto serve. Occorre che localmente le persone si organizzino e poi ci sentiamo.
  • Giorgio Cerati: ipotesi di promuovere eventi a seconda delle realtà locali per far emergere le cose presentate. Ma possono essere anche oggetto di lavoro specifico: una modalità per riprendere la domanda di fondo del convegno è che esso serva ad animare momenti di condivisione tra noi, anche nelle specificità professionali, e a sperimentare come nel convegno un significato vissuto, un esempio di rinnovamento delle modalità con cui stiamo insieme e dialoghiamo;
  • Gemma Migliaro: un sociologo (Baroni al Convegno) ha detto che di fronte alla disgregazione del mondo anche sanitario l’unica possibilità è ricostituire comunità. Creare comunità artificiali, dove il termine non ha accezione  negativa, ma dove le persone che vengono da identità differenti riescono a fare un lavoro di dialogo e così a costituire una comunità. Dal convegno non sono emerse sensazioni,  ma persone presenti con voglia di fare esperienza e interagire. E’ nato da un confronto comunitario, ecclesiale, anche con  la Caritas di Milano, e si è aperto a peculiarità culturali e giudizi, rivolgendosi a persone attente ad ascoltare, anche esterne alla nostra esperienza. Questo è stato evidente  nei lavori delle sessioni parallele: ad es. quella su “cura e senso religioso”, molto interessante
  • Giorgio Cerati: il sociologo che citava Gemma, anche recentemente ha ribadito che l’opposto della comunità del rancore, oggi tanto diffusa, è la comunità della cura: una bella responsabilità per noi! Per portare avanti il lavoro iniziato avremo un incontro in Diocesi con cappellani ospedalieri e operatori ove condividere come compagni di strada le ricadute dentro gli ambienti sanitari.Felice Achilli : due cose di Scola sono rivoluzionarie. Uno che devi occuparti del corpo per occuparti dell’anima, cioè come tratti il corpo tratti l’anima; e due che non dobbiamo perdere il metodo che parte da lì. Occorre lavorare sul testo della relazione Scola per capire come questo c’entra con noi: è rivoluzionario nella civiltà di oggi, non separare il corpo dallo spirito è decisivo culturalmente. Così abbiamo la possibilità di intercettare l’uomo mettendo le mani dentro la pasta. Secondo: tenendo il titolo del convegno e avendoci lavorato, identificare dei passaggi e fare momenti sui temi da cui siamo pressati (es. economia, politica). Introdurre il vostro concetto di scarto è rivoluzionario, ad es. per chi si occupa del corpo senza “problemi religiosi”: i malati brutti non li vuole più operare nessuno. Lo scarto è il malato grave: se accettiamo l’idea di non praticare una cultura della cura, restiamo chiusi in un mondo che ci costringe a pensare così. Il Card. Scola dicendo che il corpo è la possibilità di incontrare l’io va oltre l’affermare altro, il desiderio infinito. Ci occupiamo del corpo di quell’uomo e non in senso spiritualistico. Comunità è trovare persone che sentono questo livello di sfida.

Perciò rischierei l’idea di fare lavoro noi, conservando lo stesso titolo, andando in giro noi. Un lavoro mediato dall’esperienza, non rifare convegno in piccolo.

Gemma Migliaro: La Mostra è un’ occasione per riporsi domande , e per crescere, per lavorarci, come diceva Felice  del convegno di Seveso. Si può pensare di ampliare è una occasione per crescere.

  • Gemma Migliaro: il discorso del corpo è condiviso da Scola con molti altri pensatori cattolici (ed è tra ‘altro anche all’origine della tematica del gender).  Si è arrivati  a pensare che non si “è” un corpo  ma si “ha “ un corpo. lo si possiede. Una delle conseguenze di questo è ad es. che “possedendo” il proprio corpo si possa avere diritto di vita e di morte su di esso.  Anche da questo dualismo di matrice cartesiana  sono  nati tutti i problemi che nella cura viviamo oggi. Due ipotesi di lavoro: a) usare il discorso del Cardinale Scola per favorire che localmente le persone possano raccontare e paragonarsi sull’esperienza; b) recuperare relatori per svolgere interventi ad hoc e proporre momenti di formazione, lavori seminariali, laboratori a tema.
  • Paola Marenco: il tema del convegno risponde proprio ad un bisogno attualissimo: in un mondo impaurito e confuso per l’assenza di legami, la relazione di cura costituisce di fatto un legame. Così anche la sottolineatura dell’importanza di lavorare insieme. Mi è proprio stato facile raccontare a molte persone questi due temi del convegno: come sempre infatti ciò che colpisce te fa appassionare anche l’altro! Sono strumenti disponibili per tutti e da giocare con tutti: il tema del convegno ad es. sul lavoro insieme potremmo giocarlo anche in incontri di reparto. Il secondo strumento che è a disposizione di tutti è la mostra “ Abbraccio del Pallium” che – ricordo – è stata realizzata dalla nostra associazione in collaborazione con il Banco Farmaceutico. Il Meeting ci ha chiesto se volevamo diffonderlo con Meeting Mostre, e abbiamo accettato. Ci siamo anche accordati che chi chiede la mostra al Meeting Mostre venga indirizzato a noi perchè la mostra possa girare come pensiamo noi, con guide preparate, corretta comunicazione dei temi sensibili, mostre guidate.   I  pannelli sono dei rollup e permettono pertanto un facile  allestimento, con costi accessibili e contenuti. E’ già stata presentata alle future guide in un incontro  di M&P locale a Lugano e a Parigi dove, un Collega che da 30 anni è palliativista in uno dei principali Hospice di Parigi si è emozionato a sentirla.. Anche Erika a Londra l’ha proposta (è in corso la traduzione) per l’evento 2017 London Encounter. Mi pare proprio anche un’occasione per fare una cosa insieme ad esempio negli ospedali; quello che appassiona te può appassionare l’altro. Un evento se non nasce così, nasce morto.
  • Giorgio Bordin: il libro ( catalogo) a suo modo è autonomo e può essere presentato come tale.

Terzo punto : esperienze,idee e proposte: ritorno su programma per lavoro 2017.

  • Vinicio Lombardi: l’anno prossimo vacanza al mare per M&P Sud e per chi vuol Con amici della Calabria abbiamo messo a tema varie cose,  e ci lavoreremo in una vacanza di due giorni in Calabria.  Come giudizio, c’è in giro un “si salvi chi può” terribile; tutti arroccati a difendere la propria posizione; si percepisce pesantezza generale e ultimamente una mancanza. Perciò noi non facciamo un gesto perché lo dobbiamo fare. Ci aiutiamo come con la mostra e il convegno a fare venire fuori domanda che c’è in noi. Qual è il mio compito? A cosa serve? Su questo pensiamo di  fare un momento a marzo di aiuto, e poi la vacanza a fine giugno. Nel frattempo vanno avanti i Corsi ECM già in atto.
  • Michele Lorenzon: A Udine non abbiamo proposta operativa organica. In fase preliminare, pensiamo di lavorare su nucleo centrale da proporre;  Abbiamo iniziato una interessante collaborazione con ordine dei medici.
  • Fernanda Bastiani : l’ esito convegno di Seveso: una assoluta pertinenza con la vita, soprattutto professionale. A Parma il convegno che abbiamo fatto a Maggio ha avuto grande risonanza. C’è l’idea di continuare in collaborazione con ASL e ospedale sui temi più caldi: l’esperienza che stiamo facendo sulla  responsabilità professionale. La  legge Gelli “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario” è un disegno di legge fatto molto bene, ma non ha mai raggiunto numero sufficiente di senatori in aula.
  • Ivana Lotesoriere : noi più giovani avvertiamo la necessità ripartire dall’abc. In un incontro ci siamo confrontati sulla domanda di un amico specializzando in ginecologia: “ Quando faccio ambulatorio, tra 20 donne che visito, a volte ne incontro una che mi pone domande e questo, cambia lo spessore del mio lavoro” . Noi facciamo fatica a tenere questo livello, siamo come in catena di montaggio.  Una amica anestesista era quasi scandalizzata dal fatto che “il paziente fosse prolungamento di me stessa”  e che “alla fine l’altro è verifica della mia capacità”. Il luogo dove mettere a fuoco queste domande è M&P. Per un altro collega: “Capisco che non sono sempre attratto dall’ idea di lavorare dell’organizzazione sanitaria, la mostra del pallium mi interesserebbe di più”. Riflettere per esempio sulla relazione del Cardinale Scola per raccontarsi la quotidianità. Noi giovani siamo un po’ spenti, la problematica organizzativa ci trova un po’ lontani. Ma potrebbe essere di stimolo affrontare  insieme il tema.
  • Raffaele Latocca: C’è necessità di capire come funziona realtà: fa parte del lavoro. Se il nostro ospedale va fuori budget di 5 milioni c’è il paventato commissariamento e vengono bloccate libere professioni. Ci interessa problema organizzativo per l’impatto che ha sul lavoro.  Articoli scientifici e questione sanitaria. Che impatto ha la nuova riforma?
  • Felice Achilli: vi segnalo un articolo  apparso sul Corriere dove un medico che ha fatto aborti ha raccontato sua esperienza. Val la pena conoscere una  persona così, qs lettera potremmo pubblicarla  sul sito, come dibattito. Non si dichiara pentito, ma  le posizioni sono giuste. Per il sito  occorre organizzare comitato editoriale. Idea del sito: serve una o più persone con mente fresca che facciano un  Occorre che  il sito abbia appeal tale che la gente lo apra.
  • Marco Bregni: le newsletter periodiche sono fatte bene. Un modo di rilanciare sito è passare tramite news. Occorre anche partire con la campagna iscrizioni.
  • Gemma Migliaro: Comitato di redazione che decida cosa mettere sul sito, la parte grafica si può modificare. Ci vuole chi ci metta cervello e voglia.
  • Paola Marenco: in dicembre si troverà il GdL lombardo (MMG, Ospedalieri e Direzioni) per lavorare sulla riforma lombarda, a nuove regole 2017 uscite e preparare per fine gennaio incontro pubblico per conoscere e giudicare (Riforma un anno dopo? Quale bene per il malato?).
  • Gemma Migliaro: chiediamo a tutti di far pervenire il calendario eventi, da fare conoscere agli associati e simpatizzanti.

Quarto punto :segreteria.

Mimmo Iacca: relazione  di questo ultimo anno della segreteria: abbiamo fatte tante cose:  rinnovo del sito, la mostra, il meeting, il convegno di Seveso, vari incontri regionali, le vacanze, la Newsletter ha 3678 contatti; molti amici avvertono che l’email non arriva più. Occorre ricordare a tutti di segnalare quando si cambia l’indirizzo di posta elettronica.ricordo che l’Associazione sta in piedi con iscrizioni. La Segreteria ha costi minimi, la gestione ordinaria è sostanzialmente in pareggio. .campagna iscrizioni 2017: occorre iscriversi, aprire campagna. Mettere sul sito e nelle Newsletter il banner del rinnovo. nelle newsletter e sul sito individuare uno spazio per le lettere dei nostri soci.

 

La seduta è terminata alle ore 23,00.